Arbëreshë

Bandiera degli Arbëreshë presso il comune di Piana degli Albanesi (PA)
Gli arbëreshë (AFI: [aɾbəˈɾɛʃ]; in albanese arbëreshët e Italisë), ossia gli albanesi d’Italia, detti anche italo-albanesi, sono la minoranza etno-linguistica albanese storicamente stanziata in Italia meridionale e insulare.
Provenienti dall’Albania, dalla storica regione albanese dell’Epiro e dalle numerose comunità albanesi dell’Attica e della Morea, oggi nell’odierna Grecia, si stabilirono in Italia tra il XV e il XVIII secolo, in seguito alla morte dell’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg e alla progressiva conquista dell’Albania e, in generale, di tutti i territori già dell’Impero Bizantino nei Balcani da parte dei turchi-ottomani[12]. La loro cultura è determinata da elementi caratterizzanti, che si rilevano nella lingua, nel rito religioso, nei costumi, nelle tradizioni, negli usi, nell’arte e nella gastronomia, ancora oggi gelosamente conservate, con la consapevolezza di appartenere a uno specifico gruppo etnico[.
Gli italo-albanesi costituiscono la Chiesa cattolica italo-albanese[13][14], una Chiesa sui iuris di tradizione bizantina, composta da tre circoscrizioni ecclesiastiche: ad essa fanno capo due eparchie, quella di Lungro (CS) in Calabria per gli albanesi dell’Italia continentale e quella di Piana degli Albanesi (PA) in Sicilia per gli albanesi dell’Italia insulare, e una abbazia territoriale, il monastero esarchico di Grottaferrata (RM) nel Lazio i cui monaci basiliani provengono in gran parte dagli insediamenti italo-albanesi. Da oltre cinque secoli dalla diaspora la maggior parte della comunità italo-albanese conserva tuttora il rito bizantino d’origine. Il gruppo etno-linguistico albanese è riuscito a mantenere la propria identità avendo nel clero, e le sue istituzioni, il più forte tutore e il fulcro dell’identificazione etnica.
L’idioma degli arbëreshë è l’omonima lingua arbëreshe (gluha arbëreshe), che fa parte della macro-lingua albanese e deriva dalla variante tosca (toskë) parlata in Albania meridionale. A seguito della legge n. 482/1999 l’albanese è tra le lingue riconosciute e tutelate in Italia.
Si stima che gli albanesi d’Italia siano circa 100.000 e costituiscano una delle maggiori tra le storiche minoranze etno-linguistiche d’Italia. Per definire la loro “nazione” sparsa usano dire Arbëria. Dal 2020, la cultura e i riti della popolazione albanese d’Italia sono candidati formalmente, col titolo “Moti i Madh” (Il Tempo Grande), alla lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità UNESCO, formalizzata in collaborazione e condivisione del Governo della Repubblica d’Albania attraverso il Ministero della Cultura Albanese[.
fonte Wikipedia