Progetto Strategico

 

“VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMATERIALE DEI GIACIMENTI CULTURALI –
LINGUISTICI DELLE MINORANZE LINGUISTICHE”

 

 

 

“Il viaggio turistico-culturale della Magna Grecia, la fruizione multimediale, il sistema
territoriale/culturale: dall’area archeologica, ai castelli, ai borghi, valorizzando l’identità materiale e
immateriale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PREMESSA
1. FINALITÀ
2. QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO
3. OBIETTIVI SPECIFICI
4. AZIONI
5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE E SOGGETTI COINVOLTI
6. RISULTATI ATTESI
7. GOVERNANCE
8. FONTI DI FINANZIAMENTO – DOTAZIONE FINANZIARIA
9. MODALITÀ ATTUATIVE
Fase 1: Percorso concertativo negoziale
Fase 2: Compilazione e trasmissione schede
Fase 3: Formulazione quadro complessivo degli interventi attraverso incontri con i soggetti beneficiari
Fase 4: Approvazione progetto strategico
Fase 5: Stipula delle convenzioni

 

 

 

 

 

PREMESSA

In attuazione dell’art. 6 della Costituzione e dell’art. 56 dello Statuto Regionale, lettera “r”, con propria legge
regionale, ai sensi degli artt. 2 e 3 della L.482/99, la Regione Calabria tutela le parlate delle popolazioni
albanese, grecanica e occitana di Calabria e promuove la valorizzazione e divulgazione del loro patrimonio
linguistico, culturale e materiale.
Costituiscono oggetto di valorizzazione: la lingua, il patrimonio letterario, storico ed archivistico, il rito
religioso, il canto, la musica e la danza popolare, il teatro, le arti figurative e l’arte sacra, le peculiarità
urbanistiche, architettoniche e monumentali, le tradizioni popolari, la cultura materiale, il costume popolare,
l’artigianato tipico e artistico, la gastronomia e qualsiasi altro aspetto della cultura materiale e sociale.
La tutela delle minoranze linguistiche in Calabria è una realtà dal 2003, anno in cui è stata approvata la legge
regionale n.15. La Regione Calabria, al fine di tutelare e valorizzare le lingue minoritarie, in attuazione
dell’art. 56 dello statuto regionale, ai sensi degli artt. 2 e 3 della legge n. 482 del 1999, con la legge n. 15 del
2003, tutela le parlate delle popolazioni alloglotte promuovendone la valorizzazione e la divulgazione. In
precedenza, e solo per un limitato arco temporale, un sostegno alla tutela delle comunità minoritarie è stato
fornito dalla Regione attraverso finanziamenti provenienti da capitoli di spesa del bilancio regionale
appositamente istituiti attraverso la legge regionale 16 del 1985, recante norme in materia di promozione
culturale.
La legge regionale n.15 del 2003, “Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio
culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria” (integrata e modificata dalla L.Rn.7 del 21
agosto 2006, e dalla L.R. n. 15 del 13 giugno 2008), riconosce le minoranze linguistiche storiche della Calabria
e pone nelle sue finalità quelle di recuperare, qualificare e valorizzare le particolarità etnoantropologi –
che, linguistiche, culturali e storiche delle comunità costituite dalle minoranze linguistiche grecaniche, albanesi
e occitane presenti in Calabria come condizione per il recupero dell’identità e lo sviluppo sostenibile del
territorio.

 

FINALITÀ

La Regione Calabria sostiene, potenzia e tutela la cultura delle minoranze linguistiche del territorio (Greci di
Calabria, Albanesi e Occitani) attraverso il recupero, la qualificazione, la valorizzazione delle molteplici
attività che sono alle radici del suo patrimonio e ne costituiscono l’articolata espressione.
Tutelare e valorizzare tali realtà è possibile grazie alla consapevolezza che l’originale e unico patrimonio
costituito dalle specificità etno-antropologiche, linguistiche, culturali e storiche delle comunità calabresi
rappresenta un potenziale strumento per un’azione regionale aperta all’attenzione dell’Europa e del mondo
internazionale.
La Regione Calabria ritiene l’attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo Regionale “Tutela, Salvaguardia
e Valorizzazione del Patrimonio Etnoantropologico delle Minoranze Linguistiche della Calabria” prioritaria
e urgente per lo sviluppo economico del territorio regionale, nonché per le implicazioni occupazionali e i
connessi riflessi sociali. Essa avviene attraverso la realizzazione di specifici progetti per la promozione e la
fruizione dell’offerta culturale delle minoranze (musei etnografici, biblioteche e mediateche, conservatori
musicali, laboratori dimostrativi artigianali, etc.); la valorizzazione di Laboratori della Memoria Storica e
altre iniziative che aumentano l’attrattività e la fruibilità del patrimonio culturale delle minoranze per
visitatori e turisti; azioni per valorizzazione dei luoghi, dei siti e dei beni artistici e monumentali di
particolare interesse storico, culturale e paesaggistico per le comunità dei Greci di Calabria, degli Albanesi e
degli Occitani.
A partire dagli indirizzi, dalle strategie sul tema delle minoranze linguistiche, l’Amministrazione Regionale
ravvisa la priorità di integrare gli interventi prevalentemente materiali realizzati nell’ambito dei PISL con
interventi di tipo immateriale al fine di dare organicità allo sviluppo.
Le finalità del progetto integrato regionale sono pienamente ravvisabili nella strategia di settore posta in atto
dalla Regione Calabria, che punta sul rilancio e la valorizzazione della progettazione integrata per lo
sviluppo territoriale. Questo implica, una robusta azione di sostegno e rafforzamento dei processi di
cooperazione istituzionale e di partenariato tra gli attori dello sviluppo locale, ovvero l’identificazione di
nuove forme di governance territoriale e di assetti organizzativi locali adatti alla costruzione ed attuazione
delle politiche di sviluppo.
In tal senso, si è ritenuto opportuno puntare sull’individuazione di interventi indirizzati al sostegno di
iniziative che abbiano, preferibilmente, una circuitazione sul territorio regionale, che siano realmente
fattibili, che nascano preferibilmente da intese con enti locali, Istituti Culturali, Associazioni. Iniziative che,
nel rispetto dello spirito della legge, tendano a favorire il processo di sensibilizzazione delle collettività verso
le problematiche delle culture minoritarie.

 

QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO

Il quadro di azioni proposto nel ciclo di programmazione 2014-2020 per gli asset culturali è teso a rafforzare
la competitività dei territori mediante la costruzione/crescita di una offerta turistica sostenibile e
diversificata, capace di integrare gli interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale.
Lo stesso approccio sistemico è confermato dall’Accordo di Partenariato Nazionale 2014-2020 (AdP), che
delinea per l’Obiettivo Tematico 6 (finalizzato alla tutela dell’ambiente e alla promozione dell’uso efficiente
delle risorse), e per la priorità di investimento 6.c (Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il
patrimonio naturale e culturale), la strategia di valorizzazione delle risorse.
Tale strategia prevede di promuovere processi di sviluppo locale operando in discontinuità rispetto alle
modalità di attuazione sperimentate nei precedenti cicli di programmazione, spesso caratterizzati da:
inefficace cooperazione istituzionale e tecnica, forte frammentazione degli interventi, carenza generalizzata
di progetti di qualità, difficoltà ed eccessiva lentezza nelle realizzazioni, mancata pianificazione della
destinazione d’uso e della gestione e manutenzione degli interventi realizzati.
Coerentemente con le indicazioni date dai documenti comunitari per gli asset culturali sono stati elaborati,
approvati e adottati gli altri strumenti/atti di programmazione.
Ai fini dell’aggiornamento dei piani di settore e della definizione dei progetti strategici è necessario porre
particolare attenzione ai contenuti dei seguenti strumenti, atti e programmi:
– il PON Cultura e Sviluppo;
– il POR Calabria FESR –FSE 2014-2020 – Obiettivo Specifico 6.7;
– il Patto per lo Sviluppo della Calabria – Area Tematica 4 Turismo e cultura e valorizzazione risorse
naturali;
– la DGR 273/2017 “Individuazione delle Aree di Attrazione Naturale e Culturale di Rilevanza Strategica”.

 

OBIETTIVI SPECIFICI

– Esercitare un’azione urgente di salvaguardia delle culture orali delle Minoranze Linguistiche presenti
in Calabria;
– recuperare e promuovere il patrimonio identitario dei grecanici, degli albanesi e degli occitani. Le
culture rappresentate (arbëreshe, grecanica, occitanica) sono orali e preletterarie. Esse si basano su
lingue esclusivamente parlate e non scritte e su manifestazioni, atteggiamenti e comportamenti tipici
trasmessi per via orale su cui si edifica il senso di appartenenza e la funzione aggregativa delle
comunità. L’obiettivo precipuo è quello di procedere alla raccolta, digitalizzazione e catalogazione
delle tradizioni orali di particolare rilevanza etnoantropologica.
– ampliare la conoscenza del patrimonio locale a livello nazionale ed internazionale. A questo
patrimonio va data piena identità e riconoscibilità, attraverso lo sviluppo di azioni di informazione e
comunicazione pertinenti. I Rapporti di ricerca etnoantropologica hanno confermato che la lingua, i
saperi, i riti, le tradizioni, i manufatti e le opere presenti in questi territori costituiscono uno dei più
importanti giacimenti culturali della Calabria. Questo patrimonio ha un valore di unicità e la Regione
Calabria intende porlo all’attenzione internazionale. Esso rappresenta una risorsa primaria per
innescare nel territorio regionale processi di sviluppo e coesione.
– contrastare fenomeni di regresso e rarefazione della componente immateriale del patrimonio, tutelare
le radici culturali e le tradizioni;
– sviluppare il livello qualitativo dell’offerta storico-culturale dei territori;
– ampliare, innovare e rendere più qualificata ed attrattiva la fruizione del patrimonio culturale locale
(materiale e immateriale), anche attraverso la creazione di nuova offerta, l’applicazione di tecnologie
innovative, lo sviluppo di soluzioni e servizi originali di fruizione, l’allestimento di spazi appropriati;
– Incrementare i servizi di informazione sia presso i siti che in maniera diffusa nel territorio, creare
servizi aggiuntivi presso i centri di attrazione più rilevanti.

 

AZIONI
In Italia sono riconosciute dodici minoranze linguistiche storiche, tre di queste nella sola Calabria:
– gli albanesi nelle province di Cosenza, Crotone e Catanzaro;
– ed i grecanici nella provincia di Reggio Calabria;
– gli occitano-valdesi in provincia di Cosenza (Guardia Piemontese).
Le comunità alloglotte di Calabria dislocate, quindi, nelle quattro province di Catanzaro, Crotone, Cosenza e
Reggio Calabria, interessano 47 Comuni. Le analisi svolte riguardano i Comuni riconosciuti come
appartenenti alle minoranze linguistiche, ad esclusione di quelli finanziati con i Progetti Integrati di Sviluppo
Urbano (PISU).
Nello specifico:
– 29 comuni dell’area albanese1 (21 nella provincia di Cosenza, 5 nella provincia di Catanzaro
e 3 comuni nella provincia di Crotone) con una popolazione totale di circa 50.462 abitanti.
– 15 comuni dell’area grecanica2con una popolazione totale di circa 48717 abitanti,
– un comune dell’area occitana con una popolazione di 1.546 abitanti,
Queste isole etnico-linguistiche hanno mantenuto usanze e lingue dei luoghi d’origine. La comunità albanese
è la più consistente minoranza linguistica ed i territori dove si sono insediate e sviluppate queste comunità
sono oggi indicati con un solo nome: l’Arbëria (terra degli Arbëreshë).
La minoranza dei Greci di Calabria è localizzata territorialmente nella provincia di Reggio Calabria, nelle
pendici aspro montane joniche, dove ancora oggi persiste un patrimonio culturale saldamente radicato alle
civiltà magno greche e bizantine che un tempo interessarono l’intera regione. La comunità occitana di
Calabria è concentrata nel Comune di Guardia Piemontese e trova la sua espressione in una lingua che,
sebbene parlata in alcuni centri delle valli piemontesi, e in una vasta zona della Francia (Francia meridionale
e dal Mediterraneo all’Atlantico), in Calabria è presente solo nel centro della costa tirrenica cosentina.
L’azione da attivare riguarda la componente immateriale del patrimonio di queste culture: per la sua tutela
e salvaguardia vanno attuate prioritariamente azioni mirate a contrastare i fenomeni di regresso e rarefazione
dell’uso delle lingue, a tutelare le radici culturali e le tradizioni, a tramandare alle future generazioni la
memoria storica di queste culture.

1 Escluso il Comune di Lamezia Terme.
2 Escluso in Comune di Reggio Calabria

In diverse realtà, infatti, la lingua è già in via di estinzione, patrimonio
degli anziani e spesso limitata alla semplice tradizione orale. Queste culture non fuoriescono da ambiti
geograficamente delimitati.
Sono dunque prioritarie azioni che, direttamente o indirettamente:
– “consolidino” i patrimoni culturali immateriali delle tre Minoranze attraverso forme di
conservazione (in audio e in video) delle lingue e delle tradizioni, il sostegno a studi,
ricerche e censimenti delle risorse, etc.
– ridiano vita a culture uniche nelle loro peculiarità, promuovendo lo studio e l’utilizzo della
lingua soprattutto tra i giovani, realizzando nuove forme di racconto della realtà storica e
culturale locale, riproponendo sulla base di studi filologici episodi storici, feste tradizionali,
antiche processioni o consuetudini, realizzando mostre tematiche, etc.
La volontà è quella di fuoriuscire da logiche municipalistiche e avere risonanza nella regione e al di fuori di
questa. L’obiettivo è evitata la polverizzazione delle risorse a sostegno di interventi che non superino gli
ambiti locali. L’azione finanziata dal presente progetto si sostanzia, quindi, nella creazione di un archivio
digitale della Memoria.
Le comunità albanesi, greche e occitane si raccontano a partire da tutto quello che le rende uniche, come nei
momenti della musica d’eccellenza e dell’arte popolare. La civiltà di un popolo si identifica attraverso
espressioni a contenuto culturale derivanti dalla creatività degli individui, dei gruppi e delle società.
Espressioni culturali particolarmente rilevanti e rappresentative della storia delle minoranze linguistiche di
Calabria sono la poesia, la musica, il canto e la gestualità che spesso li accompagna. Queste, unitamente alle
fiabe e ai proverbi, risultano essere un corpus fondamentale della tradizione orale. Nell’era della
globalizzazione la musica di tradizione orale può costituire un forte elemento espressivo ed una modalità di
rappresentazione dell’appartenenza identitaria soprattutto per le nuove generazioni che hanno fatto della
musica l’elemento di identità e di scambio più forte. Tutte le varie espressioni identitarie e la lingua
formeranno oggetto di ricerca, raccolta e archiviazione digitale.

Nello specifico, l’azione si sviluppa secondo le seguenti fasi:
 Fase 1: coinvolgimento di istituzioni per la raccolta delle banche dati disponibili;
 Fase 2: attivazione di una ricerca sul campo finalizzata a reperire fonti, documenti,
immagini e materiale utile alla costituzione dell’archivio digitale. Acquisizione delle
registrazioni ai fini della realizzazione di audio-dizionari e audio-video teche;
 Fase 3: elaborazione e realizzazione dell’archivio (analisi dei materiali raccolti,
classificazione e catalogazione in forma digitale, etc);
 Fase 4: messa in rete e gestione della piattaforma attraverso la creazione di un portale
tematico.

I contenuti da archiviare in formato digitale riguardano:
 I riti religiosi;
 I Canti e le musiche;
 Le parlate;
 I Costumi;
 Le tradizioni enogastronomiche
 Etc.

La valorizzazione e la fruibilità del patrimonio culturale non si può realizzare appieno senza una profonda
memoria e condivisione delle radici storiche. L’idea di patrimonio culturale è da intendere secondo un
duplice significato: da un lato come storia dell’evoluzione stessa del concetto di bene culturale come cosa di
antichità e d’arte e dall’altro come testimonianza di civiltà che si esprime anche nell’immaterialità.

 

PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE E SOGGETTI COINVOLTI

Soggetti beneficiari:
 Comuni e Fondazioni.

 

RISULTATI ATTESI

 Valorizzazione delle affinità linguistiche e culturali e dell’appartenenza ad una stessa
minoranza linguistica.
 Conservazione e intensificazione dei legami etnici e culturali comuni con le comunità di
emigrati calabresi all’estero.
 Valorizzazione delle potenzialità turistiche
 Relazioni stabili (gemellaggi) tra i Comuni di lingua albanese, greca e occitanica con le
comunità di emigrati all’estero di omonima lingua
 Stampa e produzione di audiovisivi ed altri mezzi di comunicazione per lo sviluppo e la
diffusione della conoscenza della storia, della lingua, della cultura e delle tradizioni dei
gruppi linguistici minoritari.

 

GOVERNANCE

Coordinamento regionale attraverso la costituzione di un tavolo istituzionale tra soggetti pubblici costituito
da rappresentanti della Regione, delle fondazioni regionali per le minoranze linguistiche (espressione dei comuni)
e del mondo accademico.

 

FONTI DI FINANZIAMENTO – DOTAZIONE FINANZIARIA

Il progetto sarà finanziato con le risorse FSC 2014/20 per un importo pari a € 500.000,00.

 MODALITÀ ATTUATIVE

Fase 1: Percorso concertativo negoziale
In questa fase i soggetti responsabili della valorizzazione (Regione e Comuni, rappresentati dalle Fondazioni)
si incontrano per effettuare la ricognizione degli interventi. A conclusione di tale percorso vengono indi –
viduate le priorità.
Fase 2: Compilazione e trasmissione schede
A seguito dell’individuazione delle priorità vengono direttamente coinvolte le Fondazioni per la compilazione
di schede. Sulla base delle schede vengono definiti i soggetti beneficiari ed attuatori degli interventi.
Fase 3: Formulazione quadro complessivo degli interventi attraverso incontri con i soggetti beneficiari
In questa fase vengono convocati tutti i soggetti coinvolti all’intervento in modo da definire tempi e modali –
tà esecutive attraverso la sottoscrizione di un verbale che ne attualizza anche gli impegni di ciascuno.
Fase 4: Approvazione progetto strategico
Fase 5: Stipula delle convenzioni
In questa fase si procede alla stipula delle convenzioni sulla base delle schede presentate e valutate.